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Da Roma ad Amatrice, un viaggio nel cuore dell’Italia.

Da Roma ad Amatrice, un viaggio nel cuore dell’Italia.

 

Viaggiare in Italia spesso significa visitare la Capitale.

I Tesori di Roma sono infiniti, come innumerevoli le meraviglie che questa città schiude ogni giorno al viaggiatore curioso; ma forse uno dei regali più preziosi che la Città Eterna ci riserva è la varietà di paesaggi, ricchezze artistiche e naturali che a poca distanza si articolano in un dedalo di borghi, boschi, vallate, monti, come anche spiagge di dune e mare azzurro…o bianchi villaggi costieri.

Vi siete mai trovati sulla Via Salaria, nel cuore del traffico di Roma?!

Se l’ora di punta non è proprio nel vostro immaginario di “vacanza romana” e avete voglia di una fuga fuori programma, abbiate pazienza, sopportate file e semafori e proseguite fino ad uscire dalla città, dove questa moderna arteria stradale segue il percorso dell’antica “Via del Sale”: e che l’avventura abbia inizio!

Prima di cominciare, sappiate che avrete bisogno di tempo, perché i “fuori programma” e le tentazioni ad abbandonare la strada principale per visitare luoghi incantevoli saranno innumerevoli.

Prima parentesi “verde”: la Riserva Naturale della Marcigliana, un vero tesoro di valore sia storico che archeologico, immerso in un panorama fatto di colline e vallate ricche di vegetazione e boschi. Fermatevi a passeggiare tra le querce secolari, respirate a pieni polmoni e guardatevi intorno, i più fortunati si ritroveranno di fronte un’istrice o magari una volpe!

Pronti per riprendere il viaggio? Proseguendo sulla Via Salaria, vi troverete ben presto nel cuore della Sabina, un territorio perso nel tempo che vi lascerà senza fiato. Antiche rocche ed abbazie, villaggi immersi nella campagna, torrenti limpidi, casali e ville abbandonati: un’atmosfera indescrivibile. Siete di facile suggestione? Attenti allora, perché potreste avere la sensazione di camminare accanto a valorosi condottieri e dame dalle lunghe vesti fruscianti.

Fara in Sabina, Magliano Sabina, Poggio Mirteto e tanti altri posti unici: avrete solo l’imbarazzo della scelta, perché la provincia di Rieti è grande – con i suoi 73 comuni – ed inaspettatamente variegata: città, fiumi, laghi, boschi, vallate, storia, gastronomia, tradizioni. Insomma, vi sorprenderà chilometro dopo chilometro.

Tra una visita museale e l’altra, non dimenticate di gustare i deliziosi prodotti nostrani che vanno dall’olio DOP, agli indimenticabili salumi e formaggi…per non parlare dell’ottimo vino. Ma, attenzione alla guida! Dopo pranzo concedetevi qualche ora di riposo sotto un ulivo e ripartite solo quando ne avrete voglia, siete in vacanza!

Pronti per ripartire?

  • Voglia di STORIA? Le Terme di Vespasiano nei pressi di Cittaducale fanno per voi! Un’area archeologica in cui si trovano complessi edilizi romani, articolati su diverse terrazze sovrapposte, sulle quali appunto si sviluppavano le Terme. Nel corso degli scavi, è stato riportato alla luce un lungo tratto della via Salaria Antica, molto ben conservato.
  • Voglia di NATURA suggestiva? L’Alta Valle del Velino è la risposta! Montagne maestose, boschi lussureggianti, sorgenti di acqua e torrenti fiabeschi. Che vi piaccia il sole o la neve, questa Valle è un luogo magico che cambia in continuazione: in ogni stagione vi stupirà con colori e paesaggi incontaminati, che sembrano appartenere ad un’altra dimensione.

A farne da cornice, vette che superano anche i 2.000 metri: il Monte Cambio, il Monte Cavallo ed il Monte Giano – solo per citare alcune montagne che fanno capo al comprensorio del Terminillo.

 

 

 

Se la voglia di SPORT è quella che fa da padrona nelle vostre vacanze, qui avrete pane per i vostri denti: sci, equitazione, mountain bike, pesca, trekking, ce n’è per tutti i gusti e per tutti i fisici!

In questa zona sorgono diversi piccoli laghi o bacini di origine carsica che amplificano la sensazione di trovarsi in un’altra epoca; gli specchi d’acqua riflettono il paesaggio collinare e regalano un’atmosfera fiabesca.

Tra tutti, il laghetto di Paterno è una tappa che non potete dimenticare: profondo più di 50 metri, senza immissari ed emissari ma alimentato da una corrente d’acqua sotterranea, questo specchio d’acqua si inserisce in un paesaggio collinare molto suggestivo. In tempi antichi venne definito da Plinio “ombelico d’Italia”, proprio per la sua posizione centrale rispetto alla penisola, e sede di molti riti magici. Il lago di Cotilia (così era chiamato nell’antichità) per la difficoltà nell’essere raggiunto, tanto isolato ed inserito in una natura selvaggia, era considerato un luogo sacro. A favorire quest’aurea di mistero era la presenza di un’isoletta galleggiante, composta per lo più da torba, sede di un santuario dove venivano celebrati rituali dedicati alla Dea Vacuna, divinità molto venerata sia dagli antichi sabini prima, che dagli stessi romani, poi.

 

Vacuna era considerata la patrona del riposo dopo i faticosi lavori della campagna ed evocata nei riti della fertilità riconducibili alla Madre Terra.

Ancora oggi, a sigillare i profondi segreti del lago sono le sue acque, così torbide ed ostili, con scarsa visibilità, pareti molto scoscese e correnti estremamente fredde. Ma non fatevi suggestionare da questi cupi racconti: in estate il laghetto è animato dai turisti che si godono sole e relax nella spiaggetta antistante, attrezzata con panchine e giostre. Su questo lato del lago, poi, i sassi morbidi costituiscono un’ottima postazione per la pesca di trote, carpe, tinche, persici e qualche luccio!

A proposito di sole, pesca e sport…dopo una giornata all’aperto, non vi è venuto appetito? Lasciatevi alle spalle la Dea Vacuna con le sue leggende e proseguite il viaggio godendovi ancora un’oretta di guida tra colline lussureggianti, altipiani e paesaggi incantati, ed arrivate ad Amatrice.

 

 

La troverete li, incastonata tra i Monti della Laga, proprio a due passi dal Parco Nazionale del Gran Sasso, provata dal brutale terremoto del 2016, ma mai sconfitta, nella grande dignità dei suoi abitanti che sono rimasti a portare avanti una profonda tradizione di ospitalità e buongusto.

Gente coraggiosa, accogliente e volenterosa che non cerca compassione, ma che ha bisogno di tornare alla normalità, attraverso il lavoro: quel turismo che animava le strade di vocii e risate, che assicurava benessere e che oggi può riportare la speranza.

Scegliete uno dei ristoranti che hanno riaperto, con mille difficoltà ma senza perdere entusiasmo ed ottima cucina: godetevi la mitica Amatriciana ed assaporate la tradizione.

Scambiate due chiacchiere, condividete sorrisi ed emozioni, guardate dritto negli occhi distruzione e rinascita.

Aiutate questi luoghi meravigliosi a non essere dimenticati, tornerete da questo viaggio più ricchi.

 

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